Effimero digitale

Il concetto di digitale viene spesso associato a un’immaterialità che non corrisponde all’infrastruttura necessaria perché avvengano i processi di elaborazione e fruizione delle tecnologie in uso; tuttavia, ben si sposa con l’architettura effimera e i suoi caratteri di volatilità nel tempo e nello spazio. In entrambi i casi, la condizione temporanea dell’allestimento ha contribuito a determinarne la declinazione degli ambienti, la modalità di fruizione, fino all’identità stessa. In particolare, negli allestimenti qui definiti “digitali”, si aprono scenari e possibilità consentite dall’utilizzo di molteplici tecnologie, spesso combinate tra loro. Si tratta di esperienze multisensoriali, coinvolgenti e dinamiche che creano proiezioni evanescenti o immagini che scompaiono al muoversi di una mano. L’articolo analizza alcuni casi studio con l’obiettivo di evidenziarne i tratti comuni ed estrapolarne la poetica sottesa, l’estetica del digitale.